Le vacanze delle mamme: stress, holiday blues o fuga da Alcatraz?
Siamo strane forti noi mamme: prima idealizziamo le vacanze, poi le viviamo male tanto che in alcuni casi immaginiamo di fuggire da sole nel cuore della notte, poi ci mancano!
Non c’è che dire, in vacanza il nostro bipolarismo si manifesta in tutte le sue sfumature!!
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La vacanza ideale
Le mamme idealizzano le vacanze, creando il film perfetto: protagonista indiscussa la famiglia serena e amorevole che gioca sulla spiaggia, corre felice in riva al mare, passeggia tra i boschi delle montagne, mangia tutte le delizie della cucina locale, la coppia è serena e rilassata a chiacchierare dei futuri progetti mentre i propri figli fanno ordinatamente i compiti delle vacanze.
Appunto……un film!
La realtà? Lagne e capricci continui (”la crema non la metto”, “sono stanco di camminare”, ” mammaaaaaaaa vieni a fare il bagnooooooo? ” ” mammaaaaaaaa giochiamo a 1″ ” mammaaaaaa io voglio vincere a 1″) , fratelli che litigano e fanno lotte degne del wrestling, genitori che si innervosiscono e si ritrovano a discutere perché uno dice no e l’altro dice si alla stessa richiesta del figlio ( paraculo!) per comprare l’ennesimo giochino.
Ma è una colpa se noi mamma sogniamo la vacanza perfetta fatta di bimbi che si divertono senza chiamarci mille volte, genitori rilassati e giornate serene?
Perché quello che dovrebbe essere un momento di stacco dalla routine si trasforma spesso in un’impresa faticosa, dove il divertimento e il relax degli altri si trasformano nei nostri sensi di frustrazione e insoddisfazione tanto da pensare ” quando lavoro mi riposo di più?”
Perchè per le mamme le vacanze , sulla carta , sono l’antidoto per cancellare in un lasso di tempo ridotto come una o due settimane, tutto lo stress, le frustrazioni, le delusioni e le tensioni accumulate in un anno ricco di impegni tra lavoro e famiglia.
Ci crediamo furbe perchè consideriamo le necessità di tutti: ambiente carino e divertente per i bambini, baby dance serale, cucina buona, wifi e televisione con abbonamento sky per il marito, escursioni interessanti per tutti.
Insomma, progettiamo tutto al dettaglio, prevedendo ogni eventualità per non deludere proprio nessuno!
Eppure, nonostante questi sforzi, la vacanza ci si rimpone e si trasforma in una specie di tortura e si apre la porta della speranza che tutto finisca il prima possibile.
Fuga da Alcatraz
Ci ritroviamo cosi durante la passeggiata nel bosco o durante i giochi in spiaggia, ad immaginare una nostra fuga verso eremi in cui regna pace e serenità, mollando tutto e tutti al loro destino estivo per poi rivederli a settembre!
E il piano prende sempre più forma, soprattutto quando di notte, mentre tutti dormono, scrolliamo “il libro delle facce ” ovvero Feisbuc 🙂 ( almeno il wi fi a qualcosa è servito! santa connessione!) e vediamo amiche e parenti che se la stanno godendo mentre a noi ci rode a mille!
Piano piano per fortuna rientriamo in noi, ” vivi e lascia vivere diventa il nostro mantra” e realizziamo che in fondo l’errore è il nostro, perché le vacanze sono semplicemente una pausa, un momento di stacco durante il quale ci si riposa, ci si rigenera e si trovano nuove energie.
E’ un cambiamento di posto non di vita e non dobbiamo prendere tutto in modo spigoloso….si sa che la convivenza stretta h24 è dura per tutti e non possiamo “infilarle tutte”.
HOLIDAY BLUE
Ma poi si rientra in città e la sindrome da rientro ci colpisce in pieno!
Dopo i giorni “felici” il solo pensare di tornare alla routine è motivo di stress. Ci assalgono i sensi di colpa verso i nostri figli. Nonostante le urla , i capricci e le litigate quotidiane era bello averli intorno, vederli trottolare e stamparti baci a sorpresa sulla guancia!
Ci sono i casi in cui questo stress da rientro è cosi forte da manifestare una sintomatologia specifica.
Recenti studi effettuati dall’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) hanno dimostrato che questa patologia può arrivare a colpire anche il 50% dei vacanzieri.La metà delle persone che torna da un viaggio manifesta sintomi di ansia, frustrazione, delusione, aggressività, depressione.
“E’ come se si passasse, in modo brusco e repentino, da un tempo ‘analogico’ – fluido, approssimativo – a un tempo ‘digitale’, che richiede puntualità. A mio avviso, questa è una delle fonti maggiori di stress, proprio perché la nostra mente tende per sua natura più all’analogico”.
Marialori Zaccaria, vicepresidente dell’Ordine degli Psicologi del Lazio
Alle mamme si aggiunge l’ansia per i compiti delle vacanze non finiti, la riorganizzazione di tutte le attività, gli incastri degli orari della scuola e dello sport.
Come puoi affrontare il rientro?
Oramai il dado è tratto e le vacanze sono finite. Prenditi il tempo necessario e torna gradualmente alle tue attività.
Se è vero che le vacanze, a loro modo, rigenerano e servono a recuperare energie, è altrettanto vero che su un altro piano rimangono uno stress per il nostro corpo. Il consiglio è semplice: riabituarsi gradualmente alla propria vita magari regalandosi qualche coccola che ti aiuti ad attutire il colpo.(Per questo ti puoi aiutare con il regalo speciale legato al primo numero del magazine del Mommy’s Beauty Lounge)
Se ancora devi partire come puoi rendere davvero soddisfacente la tua tua vacanza?
Se ancora non sei partita voglio condividere con te una cosa che ho sperimentato sulla mia pelle e mi ha fatto vivere una vacanza perfetta!
Mi sono dedicata del tempo durante la vacanza!
Ho parlato chiaramente con tutta la mia famiglia e ho chiesto di avere 2/3 ore tutte per me. Presto, mentre tutti dormivano, o nel tardo pomeriggio quando tutto era già sistemato. Volevo tempo per stare un pò con me stessa e fare quello che mi piaceva fare anche prima di essere madre e moglie!
Per 5 giorni mi sono concessa il lusso di stare un pò di tempo da sola!A Leggere, a passeggiare, a farmi coccolare….. e i risultati sono stati eclatanti!
I panorami belli da togliere il fiato tutti per me, i profumi buonissimi, quel relax tutto mio, quella sensazione di benessere meravigliosa sono stati la mia FUGA DA ALCATRAZ AUTORIZZATA che mi ha fatta sentire benissimo con me stessa e mi ha reso una mamma e una moglie migliore in vacanza!
Ma chi me lo fa fare? Pensa a domani, pensa a domani…
Sono stata “zen” quasi tutto il tempo e se stavo per arrabbiarmi per qualche marachella pensavo “ ma chi me lo fa fare? Pensa a quello che ti aspetta domani, pensa a quello he ti aspetta domani” !
Dalle foto puoi capire perché funzionava!
Riuscivo con pazienza a farmi ascoltare e a rimettere in ordine le situazioni. Ero tranquilla, “non le infilavo tutte” e i bimbi erano più obbedienti
Non ho mai discusso con mio marito che, anzi, vedendo questo mio stato di grazia mi mi ha detto “ dovresti farlo più spesso”!
Rompevo meno a lui e anzi ero più permissiva anche quando in piena vacanza si è imboscato per vedere la partita di calcio della sua squadra del cuore!
Anche gli altri compagni di viaggio mi vedevano meglio e in effetti mi ci sentivo….perchè comunque se tutti i giorni ti fai coccolare e massaggiare effetti anche sul corpo ci sono!
A mia memoria, da quando ho la mia famiglia, è stata la vacanza migliore in assoluto.
Perché ho pensato a tutti , anche a me che solitamente, come tutte le mamme, mi metto come ultima ruota del carro!
Invece per 5 giorni ho vissuto un sogno e sono rientrata carica con la voglia di fare.
E adesso che sono sommersa di progetti di lavoro, lavatrici da caricare e stendere, di giocattoli sparsi e di litigate dettate dalla noia di città ripenso a quei momenti e mi sento subito meglio e affronto le cose diversamente!
E ho deciso che, nonostante il mio lavoro sia far stare bene le altre donne, 1 volta al mese è una cosa che devo assolutamente fare perché lo stesso “zen” lo devo avere anche nel quotidiano!
Ho deciso di cambiare la mia mentalità…..
Come dice Marialori Zaccaria, vicepresidente dell’Ordine degli Psicologi del Lazio:
“Bisognerebbe modificare – cosa non certo facile – una cultura: quella delle ferie concentrate in agosto. O, comunque, limitare interruzioni troppo lunghe. Sembra assurdo, eppure è così: più le ferie sono lunghe, più complicano il rientro. Per chi, comunque, ha passato tre settimane ‘staccando la spina’, è importante tornare al lavoro dandosi obiettivi minimi. Riprendere, cioè, a piccoli passi, senza pensare di dover affrontare e risolvere tutto nel giro di pochi giorni. E’ come se a uno sportivo mancasse l’allenamento: a maggior ragione bisogna procedere per gradi. Insomma, occorre rientrare con gradualità”.
….E a continuare il mio allenamento al benessere psicofisico con costanza.
Non ne beneficia solo il corpo ma anche e soprattutto la mente e i rapporti con chi ti sta intorno!
Ti piacerebbe provare questa soluzione?!
Se anche a te questa soluzione piace, continua a seguirmi perché in vacanza oltre a rilassarmi sono stata ispirata a creare un piccolo progetto dedicato a tutte le mamme che vogliono fare ogni tanto la loro personale Fuga da Alcatraz!
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A presto,
Isotta
PS:
Se vuoi leggere l’’articolo da cui ho tratto le parole della dottoressa Marialori Zaccaria, vicepresidente dell’Ordine degli Psicologi del Lazio clicca QUI