Il pavimento pelvico: un tesoro nascosto per il benessere femminile

Sono diversi anni che mi interesso al pavimento pelvico anche se è di competenza strettamente medica, perché mi capita di sentire donne che lamentano disturbi ad esso correlati e che non sanno cosa fare per prendersene cura, soprattutto dopo il parto, quando si sono verificati cambiamenti notevoli.
Spesso le donne ignorano i profondi collegamenti che intercorrono tra l’aspetto esteriore e il funzionamento interno del loro corpo: in questo modo posso interagire da dietro le quinte con la formazione e gli approfondimenti per inserirmi in una gestione più completa della mamma, che letteralmente prendo in carico, indirizzandola al meglio.

Ascoltare, informare, spiegare, sensibilizzare, “mettere la pulce nell’orecchio” è parte stessa del programma che la porta verso i suoi risultati e i suoi obiettivi.

Perché mentre la comunità scientifica si interroga su come:

– Migliorare gli standard terapeutici

– Incoraggiare la collaborazione tra i professionisti

– Stimolare e promuovere la ricerca

le dirette interessate brancolano ancora nel buio per capire da dove partire e quali sono le figure di riferimento per iniziare a recuperare la funzionalità di una parte del corpo fondamentale per stare bene e sentirsi a proprio agio quando starnutiscono, tossiscono, fanno uno sforzo o ridono a crepapelle senza diventare schiave di un pannolino che cambia forma e dimensione a seconda dell’età.

Pavimento pelvico - 1

Il pavimento pelvico: un vero e proprio vaso di contenimento

Pensaci un attimo… Quando nasciamo indossiamo il pannolino e lo portiamo fino a quando non impariamo a contenerci.

Poi sviluppiamo e indossiamo gli assorbenti per gestire un atto fisiologico.

Spesso nel periodo premestruale indossiamo i salvaslip che poi diventano una costante dopo il parto perché non sappiamo più contenerci al minimo sforzo.

Come, quando e perché abbiamo perso questa competenza?

E davvero siamo destinate ad arrivare alla terza età schiave dei supporti contenitivi da cui difficilmente ci si libera?

Il pavimento pelvico è un vero e proprio grande vaso di contenimento (la parola pelvi vuol dire catino) che sostiene gli organi come la vescica, l’utero e il retto. E’ coinvolto nel controllo della minzione, della defecazione e nella funzione sessuale grazie al lavoro di una complessa rete di muscoli, legamenti e tessuti connettivi intrecciati tra di loro, difficilmente identificabili, ma estremamente importanti perché si muovono in sinergia per garantirci un sostegno robusto e flessibile:

– quando respiriamo con la parte bassa della pancia

– per gli organi addominali

– per il contenimento o eliminazione di urina e feci

– per aiutarci nel parto.

Ripristinare il pavimento pelvico prima e dopo il parto: consigli utili

Nell’80% dei casi le donne non sono informate di questa tematica e ignorano che i disturbi e i disagi sono qualcosa di risolvibile.

Le nostre mamme e nonne accettavano rassegnate i cambiamenti senza trovare risposte ai loro perché: non si parlava di disfunzione e la persona doveva adattarsi al cambiamento. Poi, considerando la delicatezza del tema e i tabù culturali, ci si conviveva come conseguenza ineluttabile.
Ma noi donne moderne, magari madri di giovani ragazze, possiamo capovolgere questa regola. Anzi, dobbiamo!
Perché agire adesso significa anche garantirsi domani una maturità più serena e in salute.
Significa godersi il presente senza limitazioni e senza disagi.
Significa educare alla prevenzione (quella a cui non abbiamo avuto accesso noi perché le nostre madri magari non sapevano neanche che esistesse una soluzione a questo problema!) le nostre figlie e risparmiare loro fastidi e problemi che oggi noi stiamo vivendo e farle arrivare preparate a eventuali gravidanze.

Pavimento pelvico - 2

Il pavimento pelvico: da dove partire?

Nel 20% dei casi ci sono donne consapevoli di avere un problema, ma non hanno ben chiaro a chi devono rivolgersi: questo è comprensibile perché i tabù e le paure non fanno cercare attivamente una soluzione.

Da dove partire allora?

Dalla figura di riferimento, ovvero il fisioterapista che imposta (previa una prima visita) una terapia PREVENTIVA o TERAPEUTICA il cui scopo è rafforzare i muscoli che stanno intorno alla vagina, vescica e retto.

Le terapie si possono fare sia in gravidanza (qui ti consiglio anche alcuni trattamenti estetici che si possono fare quando si è in dolce attesa) sia nel post parto. Esiste una rieducazione pre-natale finalizzata alla preparazione della madre al parto e alla riduzione delle complicanze sia in gravidanza, sia dopo la nascita del bambino.

Nel post parto ha un ruolo centrale la consulenza: si tratta di un esame del pavimento pelvico per avere un’idea di quanta forza hanno i muscoli. Viene quindi impostato il piano di trattamento più adeguato fatto di esercizi, in alcuni casi, con il supporto di strumentazioni che non lavorano solo a livello locale (elettrostimolazione), ma anche a livello del sistema nervoso (la disfunzione del pavimento pelvico è causata anche da un “danno” al sistema nervoso). Se necessario si possono fare degli esami utili a vedere cosa succede in fase di riempimento e svuotamento della vescica (prove urodinamiche).

Con una serie di sedute già ci sono dei miglioramenti importanti anche a livello addominale (soprattutto in caso di diastasi), ma è e resterà fondamentale fare degli esercizi specifici ogni giorno a casa.

Spero che queste prime informazioni possano tornarti utili e ti invito ad attivarti se ti riconosci in alcune delle situazioni che ho descritto sopra, magari facendo qualche ricerca specifica nella tua città.

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