Oggi ho finito un prodotto cosmetico che mi è piaciuto tantissimo e che so che non potrò più riaverlo (almeno per il momento). Un prodotto di cui conosco vita morte e miracoli e che fa parte di un’edizione limitata dei prodotti di casa Mommy’s (e quindi praticamente è colpa mia!).
Mentre lo applicavo, mi sono ricordata di come era arrivato sulla mensola del mio bagno, e ho pensato che anche tu, probabilmente, hai acquistato almeno una volta un prodotto di cui in realtà non conosci davvero le caratteristiche!
Ho deciso quindi di raccontarti una piccola storia che mi ha fatto capire come funziona il commercio dei cosmetici: probabilmente ti crollerà il mito del tuo marchio di trucco o creme preferiti (a meno che non siano quelli del Mommy’s), ma ti metterò nella condizione di acquistare i tuoi prodotti di bellezza in modo intelligente!
Ma, come scegliere un buon cosmetico? (qui qualche consiglio per imparare a leggere l’INCI dei prodotti).
Una piccola storia che merita di essere conosciuta
I cosmetici sono da sempre una componente fondamentale nella routine di bellezza delle donne che desiderano ottenere risultati visibili ed efficaci per contrastare gli inestetismi della pelle. Non lo dico “tanto per”, ma ci credo fermamente, visto sono parte integrante dei miei strumenti di lavoro insieme alle mani, alle conoscenze e alle strumentazioni.
Quando aprii il Mommy’s quasi 10 anni fa scelsi un marchio professionale che giudicavo eccellente, firmai un importante contratto annuale di fornitura (un impegno oneroso da decine di migliaia di euro l’anno), feci i corsi di formazione per conoscere al meglio tutte le referenze e capirne i potenziali all’interno dei trattamenti e per i consigli domiciliari più appropriati.
Ovviamente come dico sempre il lavoro va mantenuto anche a casa e i prodotti domiciliari sono parte della strategia di un lavoro orientato al risultato. E come era normale che fosse, dopo i trattamenti io e le mie ragazze consigliavamo alle clienti i prodotti più adatti alle loro esigenze.
Un giorno successe una cosa che mi fece vergognare da morire.
Una cliente, che due giorni prima aveva comprato una crema importante, tornò da me e mi fece vedere che lo stesso prodotto veniva venduto su un portale molto famoso a un prezzo decisamente inferiore, addirittura più basso di quanto io stessa lo pagavo alla casa cosmetica. Rimasi di pietra perché, trattandosi di una linea professionale, mi fu detto che le referenze non erano acquistabili su altri canali.
Davanti a lei chiamai la direzione commerciale del marchio e feci presente quanto stava accadendo. La cliente si sentiva imbrogliata e io non accettavo di fare una brutta figura, per colpa degli altri. Mi fu data una spiegazione al limite della follia (ti dico solo che se fossi stata negli uffici forse avrei scavalcato una scrivania). Mi presi le responsabilità che l’azienda non si prendeva e detti alla cliente la possibilità di riavere i soldi indietro o un buono per fare dei trattamenti.
La cliente, che per fortuna mi conosceva, capì la situazione e scelse i buoni per i trattamenti (facendo comunque un ottimo affare!) e io imparai una lezione sacra.
L’indomani mandai una lettera in cui rescindevo dai contratti firmati, pagai una penale molto profumata e riacquistai la libertà di scegliere.
Il crollo di un mito
Sì, ma cosa? Un’altra casa cosmetica? Un altro marchio? Un altro contratto da firmare? No, di essere libera e capire come funzionava veramente il mercato dei cosmetici, dei colossi del mercato (che posseggono quasi tutti i marchi più famosi) e la produzione conto terzi dei prodotti di bellezza.
Attraverso Internet scoprii che ci sono una marea di prodotti praticamente identici tra di loro, ciò che cambia è il confezionamento (più o meno lussuoso) e il prezzo. Sono identici perché sono della stessa multinazionale che a sua volta ha tanti marchi diversi quanti sono i mercati che vuole coprire (appunto la grande distribuzione, il canale della profumeria, quello professionale dei centri estetici e cosi via).
Il vero “shock” è arrivato quando andai a una importante fiera di settore per capire come funzionava la produzione conto terzi.
Quasi tutti i prodotti cosmetici vengono prodotti da laboratori terzisti che creano delle formule sulla base delle esigenze del cliente e si occupano di tutte le formalità burocratiche affinché il prodotto venga immesso sul mercato. Questo significa che la multinazionale X si rivolge a un’azienda a cui commissiona un prodotto finale che poi viene immesso sul mercato con un nome (il o i marchi posseduti dalla multinazionale) e un vestito (il packaging) attraverso mille passaggi commerciali e di comunicazione, facendo lievitare il costo di un prodotto da pochi euro fino anche a centinaia di euro! Il terzista firma un documento che non gli permette di dire per chi ha formulato i prodotti, ma non gli vieta di rivendere la stessa formula anche ad altre aziende.
Ma la cosa più “bella” che ho scoperto è che in Italia ci sono centinaia di aziende che si occupano proprio di questo e piazzano in tutto il mondo il 60% dei prodotti cosmetici che si trovano sul mercato.
Questo significava che sarei potuta arrivare direttamente alla “fonte” abbattendo una marea di passaggi burocratici e commerciali e dedicando l’intero budget alla qualità del prodotto che si poteva ulteriormente migliorare con delle personalizzazioni.
La sfida vera che mi si parava davanti era individuare un’azienda valida che accettava di parlare con un microbo aziendale come me. Questi smuovono punti di PIL, figurati se si interessano a una che vuole farsi le sue linee di prodotti.
Come scegliere un buon cosmetico: massimo rendimento, giusto investimento
E invece fu proprio quello che accadde.
Iniziai a parlare con cosmetologi e tecnici, spiegai loro i miei progetti e quali erano le sfide e le esigenze di una realtà che non doveva semplicemente vendere una crema ma doveva creare, attraverso i prodotti da usare a casa, un ponte tra le sedute professionali e una collaborazione attiva e quindi dovevano essere estremamente performanti e ricchi davvero di ingredienti che funzionavano!
Prova dopo prova, iniziarono a nascere i primi prodotti di casa Mommy’s che ho messo sotto il cappello di “Cosmetici per mamme”.
Alcune donne li accolsero subito positivamente, altre li snobbavano perché “come il marchio XXXXX non esiste nulla”, ignorando completamente quanto ti ho appena raccontato.
Per me la cosa veramente straordinaria era che finalmente avevo un controllo diretto su tutto il processo del cosmetico: sapevo come era fatto, cosa conteneva, potevo avere prodotti freschi sempre, potevo gestire in toto tutta la comunicazione, abbattere totalmente i costi di intermediazione ed essere libera di applicare tutte le politiche più etiche che ritenevo opportune, sapendo sempre di offrire qualcosa di qualitativamente eccelso (ad esempio posso garantire i prodotti con una formula soddisfatta o sostituito e a quanto mi risulta sono l’unica almeno qui a Roma)!
Insomma, avevo trovato il modo di dare il massimo rendimento con il giusto investimento a chi sceglieva la mia filosofia.
E poi potevo guidare correttamente una consumatrice nella scelta dei prodotti: tralasciando la confezione più o meno bella o accattivante e aiutandola a concentrarsi sulla presenza degli ingredienti più efficaci.
Il tutto grazie alle “lezioni” dei cosmetologi, che mi spiegano la validità delle proposte, non solo basandosi su un profumo o su una texture pazzesca (comunque resi possibili da un processo produttivo di tutto rispetto), ma soprattutto dalla mescolanza dei principi attivi e studi di efficacia sempre davvero notevoli. Ogni prodotto nato fino a oggi mi ha fatto emozionare e l’ho sempre presentato con tanto entusiasmo perché mi fa sentire vicino alle donne che scelgono di investire nella bellezza con prodotti che mantengono la pelle sana e le rendono un po’ più sicure di sé.
Ti aspetto sulla pagina di Cosmetici per Mamme che ho temporaneamente chiuso, per presentarti nei prossimi giorni i nuovi best seller e le nuove referenze.