Forse è capitato anche a te di vivere dei periodi sentendoti intorpidita, dove gestisci solo doveri senza vedere intorno qualcosa che ti entusiasma.
Si chiama “avere il tono d’umore basso” ed è una spirale che si autoalimenta vivendo giornate fotocopia. Quindi quando riconosci di stare in mezzo all’occhio di questo ciclone emotivo devi interrompere il vortice introducendo qualcosa che spezzi la routine.
Camminare aiuta a decomprimere
Ultimamente mi sono sentita sovrastimolata e ho interrotto il flusso iniziando a fare una cosa che mi aiutasse a decomprimere: una cosa semplice e banale che si è rivelata estremamente potente: ho iniziato a camminare.
Ogni giorno un po’ di più fino ad arrivare a 10 km al giorno.
La musica nelle orecchie e l’immensità del mare negli occhi mi generavano un senso di benessere e delle emozioni uniche e hanno come resettato i pensieri e sbloccato idee e nuova voglia di fare!
Pensandoci però non c’è tanto da stupirsi.
Che camminare faccia bene è risaputo, ma quello che forse non sai è perché camminare è l’attività fisica maggiormente consigliata (addirittura è più salutare della corsa).
I benefici del camminare
Nonostante sia uno dei movimenti più naturali che l’uomo compie in natura, è comunque un’azione complessa perché ogni parte del corpo è chiamata in causa.
Tronco, bacino, arti superiori e inferiori sono coordinati tra loro e si attivano tantissime risposte che riguardano la respirazione, la circolazione del sangue, il metabolismo e il rilascio di ormoni benefici.
Tradotto in parole povere:
– si bruciano calorie e si tiene sotto controllo il peso corporeo (ci sono anche notevoli benefici sulla motilità intestinale)
– migliora la postura e l’equilibrio
– si riattiva la circolazione sanguigna.
E poi è un toccasana per l‘umore perché il movimento riduce i livelli di ansia e stress e stimola la capacità dell’organismo di produrre endorfine.
Grazie alle lunghe (e solitarie!) camminate ho ritrovato il buonumore, ho gestito meglio le lotte tra fratelli che dopo quasi 3 mesi di stop scolastico sono come cane e gatto (è vero che crescendo sono più autonomi, ma i dispetti credo non abbiano età!) e si è riaccesa un’energia che ha sbloccato anche tantissime nuove idee.
Una delle considerazioni che facevo tra me e me osservando le persone che incrociavo lungo il cammino è che stare bene nel proprio corpo è qualcosa di davvero semplice, perché semplici sono le cose da fare.
Le regole per stare bene
La biologia ha questo di fantastico! Risponde a regole ben precise, ci possono essere delle variabili, ma di base tutto gira intorno a:
- mangiare bene (che non significa fare la fame),
- fare attività fisica (camminare ad esempio),
- trattamenti estetici corretti (che possono essere più o meno strutturati in base al grado di infiammazione del corpo),
- seguire le indicazioni della propria consulente di benessere (“possibilmente” certificata) in merito all’integrazione e ai prodotti più giusti da usare (al Mommy’s parliamo di anno beauty, se non sai cos’è leggilo qui).
Il vero problema è che spesso le soluzioni giuste sono scomode da mettere in pratica. Le mamme, poi, hanno l’aggravante della mancanza di tempo.
Con la scusa che girano un miliardo di informazioni (spesso incomplete o scorrette) le persone costruiscono castelli di scuse dentro cui rifugiarsi in attesa di trovare la “soluzione perfetta” senza mai iniziare a fare davvero qualcosa.
O peggio: fanno senza mai fare davvero fino in fondo. Come chi si sottopone a un supertrattamento che riattiva il metabolismo e poi va al bar a prendere cappuccino e cornetto quando le indicazioni impartite sono diametralmente opposte e alla fine incolpa la tiroide e le ossa grosse.
La verità è che la soluzione perfetta non esiste, si deve semplicemente iniziare, magari dalla cosa più semplice e via via inserire gli altri pezzetti del puzzle ogni volta che si ottiene un risultato. Solo così, con i risultati, si acquisisce la consapevolezza che non è poi cosi difficile.
Si lo so che c’è chi fa promesse mirabolanti, ma chi mi conosce in questi quasi 10 anni sa che ho tenuto la barra dritta sulla strada delle cose giuste ma apparentemente scomode. Una strada che però è sicura, collaudata, duratura e garantita.
E quello che voglio e posso e fare è dare una bella spinta iniziale a chi ha deciso che è il momento di sentirsi bene e vedersi bene!
Ti aspetto in istituto.
Isotta
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